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12 03 2014 | Rimini | Circonvallazione Santa Giustina, il comitato scrive al Wwf

Mercoledì, 12 Marzo 2014

tortora-scuroRimini | Circonvallazione Santa Giustina, il comitato scrive al Wwf

 

"Dove sta scritto che ad ogni nuova strada deve corrispondere nuova edificazione?", è una delle domande che i cittadini del comitato di Santa Giustina hanno provato a porre al Wwf di Rimini in merito alla presa di posizione negativa dell'associazione ambientalista sull'uso della pista lungo il Marecchia come sfogo per i mezzi pesanti diretti a biodigestore e depuratore. La risposta non è arrivata (qui potete leggere la lettera integrale). Le motivazioni "ci appaiono quanto meno contraddittorie e senza alcun riscontro con la nostra realtà. Affermate che se la nuova arteria causasse una diminuzione del traffico andrebbe a penalizzare l'economia locale e, contemporaneamente, che laddove sono state realizzate nuove strade il traffico è aumentato. Dovreste mettervi d'accordo".

 
Da Santa Giustina hanno da tempo smesso di credere nei miracoli, "ma la circonvallazione può rendere il traffico più fluido e, in questo modo, ridurre l'inquinamento. Per quanto riguarda poi il tessuto economico il paese ne avrebbe solo beneficio in quanto sarebbe possibile la sosta per coloro che vogliono fermarsi, oggi una pratica quasi impossibile e che si rivela ad alto rischio. Che poi il WWF di Rimini porti anche quest'ultimo argomento per contrastare la circonvallazione ci sorprende". Tra l'altro dal comitato segnalano diversi commercianti fra i firmatari della petizione per chiedere nuovamente la realizzazione della circonvallazione.


Secondo il comitato "le soluzioni indicate (dal wwf, ndr) per rendere il traffico più fluido (canalizzarlo, eliminare i semafori, realizzare sottopassi) denotano a nostro avviso una assoluta mancanza di conoscenza dei problemi di Santa Giustina. Canalizzare il traffico quando sono presenti oltre trenta accessi a raso? Eliminare il semaforo quando prima della sua installazione abbiamo contato tanti morti, persone investite da auto e camion? Sottopassi pedonali? Ma di cosa si sta parlando? E' una discussione come le tante che avvengono al bar?".


Nel merito della pista per i mezzi pesanti, il portavoce del comitato Giuseppe Fabbri fa notare come "la nostra proposta, fatta propria dall'amministrazione comunale come da progetto che ci è stato consegnato il 4 giugno 2013, è quella di usare la pista esistente, regolarizzando una situazione dove tutti fanno finta di non vedere, mettendola in sicurezza, ben coscienti della delicatezza del tratto che costeggia il fiume. Ma affrontando e risolvendo il problema alla luce del sole, con il concorso di tutti i soggetti. Una pista, o meglio una strada bianca per 5-600 metri asfaltata e, ripetiamo, esistente da decenni e usata da decenni per il transito di mezzi pesanti".


La posizione del Wwf e di altre quattro associazioni (La Selva Oscura, L’Umana Dimora, Marecia Mia, Legambiente, Circolo di S. Arcangelo di R.) espressa con la lettera a sindaco e assessori è questa: "La pista lungo il fiume dovrebbe essere provvisoria, ma sappiamo bene che troppo spesso le cose provvisorie rischiano di diventare definitive, perciò abbiamo chiesto al C.C. che ciò sia tenuto ben presente nel Consiglio tematico del 09 gennaio, e che negli OdG che verranno discussi siano inserite le seguenti previsioni : a) che la pista sia considerata solo "una strada di cantiere" e quindi davvero provvisoria, con un termine definito di utilizzo (può essere di 18 mesi come detto dall'Ass.Visentin), oltre il quale la sponda del fiume deve essere ripristinata; b) che nel frattempo venga progettato e realizzato un collegamento definitivo fra la Via Emilia e l'area di depuratore e biodigestore, al di fuori dei vincoli di tutela fluviale e delle aree di falda, collegamento che potrebbe anche essere considerato come il primo tratto della futura circonvallazione di S.Giustina, anche per non sprecare risorse e territorio. In merito abbiamo avanzato una proposta di utilizzo per il collegamento della Via Emilia al depuratore passando per la pista di servizio realizzata da Società Autostrade per la costruzione della 3a corsia A14, a monte della A14 stessa, per ipotesi partendo dalla Via Emilia all'altezza del cimitero o di Via Premilcuore. La riproposizione della variante a suo tempo elaborata dal Comune di Rimini e poi sospesa perchè in contrasto con il PTCP è però inaccettabile per le Associazioni scriventi" (qui potete leggere le lettere intere).

 
Nel merito dal comitato chiedono un documento che dimostri il contrasto tra la pista e il piano territoriale. "Vi invitiamo a produrre un atto, un documento, uno, che sia stato prodotto nel 2011 e che affermi quanto da voi sostenuto. Per quanto abbiamo cercato non lo abbiamo trovato. Sapete perché: perché non esiste. Esiste invece l'Allegato F “Rapporto preliminare di Verifica di Assoggettabilità a VAS”, della delibera n. 11 del 27 gennaio 2011 (quella della circonvallazione) che può essere considerata una “valutazione preventiva degli effetti potenziali delle azioni e delle politiche previste negli strumenti di pianificazione e programmazione, al fine di garantire la coerenza di queste con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale”. Orbene, nel Rapporto, a pagina 13, viene riportata la cartografia, e si fa riferimento proprio alle “Zone di tutela di caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua”, a pagina 20, alla voce “Paesaggio”, tutti gli elementi di criticità e, nelle conclusioni, a pagina 23, una sintesi dove, in relazione al reticolo idrografico, si afferma che “la previsione non produrrà alcun effetto” e, a pagina 24, nelle conclusioni, si afferma che “E' opportuno evidenziare infine che il tracciato proposto per la nuova viabilità di collegamento con la Strada di Gronda e di by pass dell'abitato di Santa Giustina è il risultato di confronti tra Provincia e Comune e che risulta in linea con i criteri di intervento dettati dal PTCP a livello di reti ed attrezzature di trasporto su strada”".


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